I Gioielli della Corona, noti anche come Regalia, sono il vero simbolo della monarchia britannica, ancora oggi utilizzati per l'incoronazione di re e regine inglesi. L'esposizione, tuttora presente nella Torre di Londra, fu inaugurata dalla regina Elisabetta II nel 1994 ed include oggetti assolutamente straordinari, tra cui le corone dei sovrani del passato, gli scettri, anelli, spade, bracciali ed altro ancora.
Gioielli della Corona - I diamanti più famosi al mondo
La collezione include 23.578 diamanti tra i quali spiccano i più famosi al mondo: l'enorme Cullinian I da 530.4 carati, il diamante da 105 carati Koh-i-Noor, poi il diamante tagliato più grande al mondo First Star of Africa incastonato sullo scettro del sovrano ed altri 2868 diamanti, 273 perle, 17 zaffiri, 11 smeraldi e 5 rubini!
La storia dei Gioielli della Corona
Questa straordinaria collezione di tesori ne ha viste di tutti i colori ed è un miracolo che oggi, nonostante gli avvenimenti del passato, essa sia ancora intatta. Persi nel 1216 da Re Giovanni e poi ritrovati; usati da Edoardo III come garanzia per pagare le truppe; impegnati dalla moglie di Carlo I all'inizio della guerra civile e, addirittura, scampati alla loro distruzione voluta da Oliver Crowmell a simboleggiare la caduta della monarchia, se questi tesori potessero parlare potrebbero raccontare meglio di qualsiasi altra cosa la storia della monarchia nel Regno Unito.
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Curiosità sui Gioielli della corona: Il tentativo di furto nel 1671
L'evento più famoso legato ai Gioielli della Corona resta indubbiamente il tentativo di furto avvenuto il 9 maggio del 1671. I gioielli erano allora custoditi nella Torre Martin ed il colonnello Thomas Blood, con l'aiuto del figlio e di altri individui, riuscì ad immoblizzare e pugnalare il custode, schiacciò la corona per nasconderla sotto il mantello mentre suo figlio iniziò a segare lo scettro reale.
Fortunatamente, durante la fuga, il figlio del custode si accorse di ciò che stava accadendo e dette l'allarme, il colonnello Blood fu così arrestato. Nonostante il suo atto, il colonnello fu perdonato da Re Carlo II il quale, invece di punirlo, gli concesse addirittura una pensione! Dopo questo tentativo di furto i sistemi di sicurezza furono migliorati: sbarre di ferro si sostituirono a quelle in legno ed ai visitatori non è concesso toccare i Gioielli della Corona.